The following excerpt has been translated into Italian for the participants of the Italian Congress of Mediums this coming October. (English version further below).
Comunione
~ August Goforth ~
Nell’Universo, ogni cosa è in movimento. Quando
leggi questo in un libro, quel libro è in movimento, che tu lo tenga fra le tue
mani o meno. La sostanza che lo compone,
ovvero la più impercettibile particella subatomica che la nostra scienza sia
capace di individuare, è sempre osservabile in condizione di costante
movimento.
Questo movimento o comportamento che dir
si voglia, è ciò a cui io e Tim ci riferiamo allorchè menzioniamo la parola
“vibrazione”. Quando la corda di una chitarra viene suonata, essa vibra, di
solito con onde visibili. Queste onde sono tanto più impercettibili alla vista
tanto più velocemente le corde vengono suonate. I nostri occhi sono capaci di
vedere solo all’interno di una certa gamma di vibrazioni, così come le nostre
orecchie sono capaci di udire solo entro una gamma limitata di suoni. La
sostanza che compone il mio corpo materiale vibra ad una certa frequenza e
questo vale anche per la sostanza che compone il corpo di Tim.
Qui non stiamo parlando di “spirito”, che
è poi la luce che ci muove. Noi stiamo parlando di ciò che dà vita allo spirito,
ovvero delle particelle di qualsiasi materia e pertanto anche dei nostri corpi.
Le particelle del corpo di Tim sono più fini, più piccole e si muovono più
velocemente delle mie, perciò i miei sensi fisici non possono vedere né sentire
le onde elettromagnetiche -se così si possono definire a quel livello- che sono
prodotte dal suo corpo. Facciamo un esempio: le pale di un ventilatore
possono essere viste facilmente allorchè
esso non è in funzione. Ma non appena lo accendiamo, le sue pale cominciano a
scomparire fino a che saranno appena percepibili dal nostro sguardo. E se si
muovono alla velocità massima esse non saranno più visibili. In ogni caso i nostri
altri sensi (udito e tatto) ci informeranno che qualcosa, anche se non
visibile, è comunque esistente.
Anche le “particelle” non sono
propriamente reali. Piuttosto, esse sono formazioni di energia che muove le
forme. Ma noi continueremo comunque a parlare di “particelle” per facilitarci la
concettualizzazione di questa energia.
Come medium, io non sono un condotto
passivo attraverso il quale vengono canalizzate informazioni da una persona in
spirito. E’ più esatto dire che io
discerno, mi connetto, ed assimilo
l’informazione che io stesso attraggo, la quale a sua volta attrae me. Pertanto
io sono da considerare come un elemento attivo, conscio e consapevole di questo
processo dinamico.
Mi viene anche data l’opportunità di
estendermi oltre, in questo processo, e quindi di rispondere e replicare. In
tal modo può iniziare a svilupparsi un dialogo, una comunione di menti e
spiriti simili. Questo può accadere ovunque ed in qualsiasi momento –sia che
siamo in stato di veglia o di sonno, mentre siamo seduti su di una panchina nel
parco, o anche mentre stiamo conversando con altre persone incarnate. Ciò
significa che mentre tu ed io stiamo chiacchierando al bar, io potrei anche -contemporaneamente-
sviluppare una conversazione con una o più persone in spirito. La mia
conversazione con te sarà fatta di parole, mentre la mia conversazione con loro
sarà fatta di emozioni.
Sembra che Tim sia sovente consapevole dei
miei pensieri e delle mie emozioni. Ma non invade mai la mia privacy, anche se
a questo punto, ci nascondiamo reciprocamente ben poco. Io mi fido di lui
completamente e non ho mai percepito da parte sua alcun giudizio in merito ai
miei pensieri più imtimi. Lui riesce a determinare perfettamente quando i miei
pensieri devono restare privati e quando, invece, gli è permesso di stabilire
il contatto con me. Proprio come quando una persona, sufficientemente
sensibile, è in grado di capire quando
l’altro desidera stare da solo, anche se non ce lo si esprime esplicitamente.
Allo stesso modo, io posso udire le parole
di Tim, o più precisamente, posso discernere i suoi pensieri, ed anche
percepire le sue emozioni. E’ come se la nostra conversazione si sviluppasse su
di un piano “pensiero-emozioni” e condividessimo attraverso di esso la nostra
conversazione, anche se normalmente non riesco a vederlo, ad eccezione di
qualche occasionale momento di chiaroveggenza. Quando conversiamo, si realizza
un evento emozionale chiaramente distinguibile, un flusso, come se fossimo
immersi in un lago di emozioni che sono esclusivi e familiari alla nostra
relazione, esattamente come accade fra amici di vecchia data od amanti. L’intimità
di questa comunicazione fra di noi mi ha indotto a riferirmi ad essa con il
termine di “comunione”.
La “comunione” è una relazione attiva e
paritaria, e non un’attività unilaterale nella quale supplichiamo e mendichiamo
qualcosa e poi aspettiamo che qualcun altro ci dia quanto chiediamo. La
“comunione” presuppone l’accettazione di un rapporto bilanciato ed equo dove
nessuno è “più grande di” o “più piccolo di”.
Tim ed io discerniamo su molti piani,
perché le nostre vibrazioni sono molto simili - e quindi noi risuoniamo. La parola “risuonare” viene dal latino resonare, ovvero suonare di nuovo, o fare
eco. Quando una chitarra acustica viene suonata vicino alle corde di un’altra
chitarra, il secondo strumento risponderà automaticamente senza essere stato
neppure sfiorato, riproducendo quindi il suono e restituendo la vibrazione
della prima corda. L’energia che scaturisce da questo fenomeno viene chiamata frequenza.
Quando due frequenze possiedono la stessa
similitudine acustica, ed anche la medesima carica elettromagnetica, allora si
sovrappongono- o per meglio dire si fondono- e ne risulta un’onda amplificata.
Ecco quindi che quando io e Tim risuoniamo in prossimità ne deriva una
esperienza amplificata.
I pensieri
uniti alle emozioni generano vibrazioni, che sono poi sentimenti, i quali a
loro volta manifestano condizioni. Conformemente agli studi scientifici secondo
i quali tutto è movimento, e la luce ed il suono sono vibrazioni, possiamo
affermare che i nostri pensieri hanno anche una natura vibrazionale. Un
pensiero è “il seme della vibrazione”: allorchè esso viene piantato o disperso
nell’universo, origina una vibrazione che produrrà a sua volta un vario
quantitativo nonchè molteplici combinazioni di risonanze e dissonanze. Da
questo punto di partenza, i pensieri si svilupperanno secondo le condizioni del
terreno nel quale sono stati piantati. Per “terreno” si intende la mente, e le
“condizioni” sono la consapevolezza mentale conscia di se stessi. I pensieri sono sostenuti, rafforzati, indeboliti
o sospesi a seconda dell’apporto o della carenza di nutrimento determinato dalla consapevolezza attenta e
premurosa di essi.
Quando Tim ed
io siamo in comunione, I nostri spiriti percepiscono le nostre reciproche
vibrazioni, che costituiscono l’evidenza della vita, e dello spirito che è
dentro di noi. Percepiamo quindi lo spirito che da vita alle particelle, ed
anche la qualità della mente che noi condividiamo durante il processo
percettivo. Questo reciproco e simultaneo “co-sentire” è parte del Principio di
Rapporto. Il co-sentire non richiede abilità psichiche, nè un sesto senso, dato
che i sensi fisici di per sé stessi sono capaci di molto più di quanto
solitamente noi gli permettiamo di fare. Ciò significa che potenzialmente
chiunque dotato di uno spirito può comunicare con chiunque altro abbia uno
spirito, a prescindere da dove ci si trovi, e trans-dimensionalmente. E’
peraltro vero che questa comunione di spirito può attivare e rafforzare i sensi
più sottili e spirituali, i quali consegneranno maggiori informazioni ed
emozioni all’interno della conversazione e della relazione.
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Communing
August Goforth
Every thing in the Universe is moving. If you are
reading this in a book, the book is moving, whether you are holding it or not.
The substance that it’s made of, the finest of subatomic particles that our
science is capable of detecting thus far, is seen to be in constant movement.
This movement or behavior
is what Tim and I are speaking of when we mention vibration. When a guitar
string is plucked it vibrates, usually in visible waves. The faster it goes the
less it can be seen. Our eyes are only capable of seeing within a certain range
of vibration, just as our ears can only hear within a limited range of sound.
The substance that makes up my material body is vibrating at a certain rate and
this is also true for the substance of Tim’s body.
We are not talking about spirit here, which is the light that
moves us. We are speaking about that which spirit enlivens, meaning the particles
of all matter and therefore of our bodies. The particles of Tim’s body are
finer, smaller, and move faster than mine and so my physical senses cannot see
or hear the electromagnetic waves—if that is what they may be are at his
level—that are produced by his body. For example, a window fan that is not
moving can be easily seen. But turn it on and quickly the blades begin to blur
until barely visible. If they move fast enough they can’t be seen at all. But
our other senses of hearing and touch would inform us that something is
definitely there.
Even “particles” are not
ultimately real—rather, they are formations of energy which moves the forms.
But we will continue to speak of “particles” for the sake of being able to
conceptualize this energy.
As a spirit-medium I am
not just some kind of passive conduit through which information from a person
in spirit gets channeled. It’s more accurate to say that I discern, connect
with, and assimilate the information I attract and which also attracts me.
Therefore I’m an active, consciously aware element of this dynamic process.
I might join further in
the process by responding in some way, and so a dialogue may begin to develop,
a communing of like minds and spirits. This can happen anytime and in any place—while
awake or sleeping, while sitting on a park bench, or even while conversing with
other embodied persons. This means that while you and I are having a
conversation in the café, I might also be having a conversation with one or
more people in spirit at the same time. My conversation with you might be with
words, while my conversation with them is often with feelings.
It seems that Tim is
often aware of my thoughts and feelings. But he never invades my privacy,
although there is very little that we keep from each other at this point. I
trust him completely and have never felt him to be judgmental about thoughts I
consider particularly private. He has ways of determining when I need my
thoughts to stay private and when it’s ok for him to join me. It’s somewhat similar
to how one person, if sensitive enough, can tell when another person wants to
be alone, even though they don’t say anything.
Similarly, I can hear
Tim’s words or more precisely, discern his thoughts, and even feel his
feelings. It’s as if we “think-feel” in the sharing of our conversation,
although normally I cannot see him except for an occasional clairvoyant
glimpse. When we talk together there is a very distinct emotional event
happening and flowing, as if we are immersed in a pool of feelings that are
uniquely familiar to our relationship—just like close friends or lovers might
experience. Because of the intimacy of such communication between us, I often
refer to it as “communing.”
Communing is an active,
equalizing relationship rather than a one-sided activity, where we would
entreat or beg for something and then assume a position to let someone else
give it to us. Communing acknowledges a relationship of balance where there is
no “greater than” or “less than,” and which assumes a position of equality.
Tim and I discern as much
as we do on many sense levels because our vibrations are very similar to one
another’s—that is, we resonate.
“Resonate” comes from the Latin resonare,
to re-sound—to sound again, or to echo. When an acoustic guitar string is plucked
near another similar guitar string, the second one will respond all by itself
without being touched, reproducing and returning the vibrations of the first
string. The energy that arises from this is called frequency.
When two frequencies are close enough in acoustics, as
well as in electromagnetism, they become superimposed—or merge—and the result
is a wave of amplification. So when Tim and I are resonating closely enough the
result is an amplified experience.
Thoughts mingled with emotions manifest vibrations,
which are feelings, which then manifest conditions. Keeping in line with the
scientific observation that all is movement and that light and sound are
vibrations, our thoughts are also vibrational in nature. A thought is the “seed
of vibration” which, when planted or dispersed into the universe, sets up a
vibration that will produce varying amounts and combinations of resonance and
dissonance. From there, thoughts grow according to the condition of the ground
onto which they fall. “Ground” means mind, and “condition” means mind’s
conscious awareness of itself. Thoughts are sustained, strengthened, weakened,
suspended, or dissipated by the amount or lack of nourishment from attentive
awareness upon them.
When Tim and I are
communing, our spirits sense one another’s particle vibrations, which are the
evidence of the life, of spirit within us. We are sensing the spirit that
enlivens the particles as well as the quality of mind we share during this
sensing. This simultaneous co-sensing is part of the Principle of Rapport.
Co-sensing needs no special “sixth sense” or psychic ability, for the physical
senses alone are capable of discerning much more than we are used to allowing.
This means that potentially anyone with a spirit can commune with anyone else
who has a spirit, regardless of where we are, and across all dimensions. It is
also true that this spirit communion can activate and strengthen the more
subtle spiritual senses, which will bring more information and feelings into
the conversation and the relationship.
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